Tutto inizia a Mosca tra il luglio e l'agosto del 1920 quando delegati di partiti e gruppi politici di tutto il mondo che guardano alla rivoluzione bolscevica come a un modello vincente si incontrano per partecipare al II congresso dell'Internazionale comunista. Di lì a pochi mesi, nel gennaio del 1921, due tra gli italiani al centro delle discussioni di Mosca Giacinto Menotti Serrati e Amadeo Bordiga si ritrovano a Livorno per il XVII congresso del Psi. Dal loro confronto e dalla loro lacerante separazione nascerà il Partito comunista italiano. Quella che si gioca tra Mosca e Livorno è una partita a tre, con Filippo Turati, Serrati e Bordiga, chiamati a interpretare le anime storiche del socialismo italiano: rispettivamente, la riformista, la massimalista, la rivoluzionaria. Con l'Internazionale comunista, nella parte del mozartiano Commendatore. E con Gramsci che, del tutto interno a un comunismo italiano che sta prendendo forma, entra nella partita con una voce tutta sua.
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