A ottantanni dallemanazioni delle leggi razziali fasciste e in un clima di rinascente antisemitismo, vengono passati in rassegna il contesto italiano delle leggi razziali del 1938 e le concezioni coeve sulla purezza della stirpe, nonché i documenti e le norme in cui queste ultime trovarono riflesso. Nel dopoguerra, le leggi razziali vennero abrogate e i colpevoli condannati. Molti sfuggirono però alla punizione grazie allAmnistia Togliatti del 1946 e allAmnistia Azara del 1953, esaminate in dettaglio come esempi di giustizia transizionale. Inoltre, dal dopoguerra a oggi, ritornarono ad affiorare e a intensificarsi non solo in Europa le mai estinte concezioni di estrema destra, tra cui nuovamente lantisemitismo. Lappendice del volume contiene cinque bibliografie degli scritti pubblicati negli ultimi tempi su questi temi: i libri dei sopravvissuti ai campi di sterminio; gli scritti sulle leggi razziali del 1938 pubblicati tra il 2017 e il 2021; quelli sulle due amnistie postbelliche; infine, quelli sulla giustizia transizionale. Il testo delle due amnistie è riportato in appendice insieme con quello della Legge sulla reintegrazione dei diritti civili e politici del 1944, destinata a chi ne era stato privato durante il fascismo. Ricordare gli errori e gli orrori del passato può contribuire ad evitare il loro ripetersi.
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