Una raccolta di poesie che tenta di condensare l'ubiquità ma al tempo stesso è sinonimo di smarrimento generale, in un senso più univoco. Quando l'amore compare, lo fa solo sotto forma di pillola digestiva che cela almeno cinque possibili significati differenti, senza mai lasciarsi sedurre dalla banalità aforistica da scarto del cioccolatino, ma mantenendo una smorfiosa dignità melodrammatica. Avvolto nella fitta rete di soggetti, accadimenti e luoghi fittizi l'immaginario viene ricondotto per mano alla scaturigine del sibi imposuit del subconscio, senza possibilità di divincolarsi dai lacci del meta-fenomenico o di destarsi da un'eterna fase REM. Si viene, infine, avvinti dal sé auto-soggiogantesi che trova in ogni verso una superficie riflettente in cui far smorfie, assiso sull'altalena del faceto.
Anonimo -