Il trattato alfieriano è suddiviso in due libri: nel primo, Alfieri compie una attenta analisi dell'inscindibile binomio potere-tirannia, esaminando minuziosamente la figura del tiranno e la struttura del regime dispotico; nel secondo libro, analizza il modo di comportarsi dell'uomo libero - cioè del ribelle che non si piega alla tirannide - all'interno di un tale regime, teorizzando i vari modi per porre fine all'oppressione o, almeno, per non essere direttamente danneggiati da essa. È la libertà individuale a stagliarsi nella riflessione dell'Alfieri, venendo fatalmente a conflitto con la tirannia, verso la quale sembra tendere ogni forma monarchica di governo.
Anonimo -