Non c'è desiderio, di uomo, di donna, senza asimmetria di posizioni. La necessità di questa disparità, testimoniata dalla clinica, urta contro l'ideologia egualitaria delle società odierne alla ricerca di uguaglianze e di un benessere condiviso. Il desiderio, invece, si nutre di asprezze, di difficoltà e di divieti. Da qui il problema di accordare la logica del desiderio con le rivendicazioni e l'ideologia di un'epoca. A differenza di quanto accadeva ai tempi di Freud, oggi non c'è più rimozione sessuale e quindi divieto, condizione del desiderio sessuale. Quest'assenza di interdizione è connessa al declino di una funzione regolatrice centrale che Lacan ha chiamato "Nome del Padre". Tra clinica e sociale il testo esplora le aporie del desiderio nella contemporaneità.
Anonimo -