Paolo, lungo tutta la storia della Chiesa, ha continuato a essere esaltato, ignorato, non compreso. Per leggerne le lettere sono indispensabili alcune osservazioni generali, riguardanti la sua figura apostolica e missionaria, il principio architettonico della sua teologia, il suo rapporto con la tradizione di Gesù e con la tradizione apostolica, il rapporto con le sue comunità. Attraverso questi molteplici approcci, diversi e convergenti, è possibile osservare Paolo nel vivo delle sue relazioni e poterne individuare il centro profondo che sostiene la sua spiritualità, la sua teologia e la sua instancabile opera di evangelizzazione. Pur avendo alle spalle una lunga tradizione antico-testamentaria, Paolo legge il volto di Dio nell'evento di Gesù Cristo. Qui scopre i tratti della novità che lo sorprende, lo affascina e gli cambia la vita. Per lui, Gesù è veramente "l'immagine del Dio invisibile", come si legge nel grande inno cristologico della Lettera ai Colossesi (1,15). Con una precisazione, che costituisce la tesi principale di questo libro: secondo Paolo, lo spazio della novità di Dio è il Crocifisso risorto. Che il Crocifisso sia il Signore è la risurrezione che ce lo dice. Ma i tratti "nuovi", sorprendenti, del volto del Signore si scoprono guardando il Crocifisso.
Anonimo -