Susan Taubes, intellettuale di origine ungherese naturalizzata americana, amica stretta di Susan Sontag, è stata una delle menti più interessanti del ventesimo secolo e ci ha lasciato un prezioso libro di stampo autobiografico in cui un fine umorismo alla Woody Allen fa da sfondo a un'intelligente disamina del patriarcato.
Sophie Blind, moglie di Ezra Blind, tenta di ottenere il divorzio dal marito, intellettuale donnaiolo. All'inizio del romanzo viene investita e muore decapitata. Vede la sua morte con distacco e da quest'ottica privilegiata ritorna, rielabora, intreccia gli episodi della sua vita di adulta e di bambina, di ragazza e di intellettuale. Dopo anni di continui viaggi al seguito del marito poiché Sophie vive in un mondo in cui l'uomo è responsabile della donna, della sua integrità fisica ed economica , decide che ha bisogno di rallentare il passo e di porre fine a un matrimonio ormai soffocante. Il marito, per tutta risposta, le suggerisce di andare dallo psicanalista. Nel frattempo, con ironia, Sophie ci racconta la storia della sua famiglia sullo sfondo delle vicende storiche ungheresi. Quando tornerà in Europa, anche le strade che conosceva non saranno più quelle che lei ricorda: saranno un sogno perduto, distrutto dalla guerra. E la sua sensazione di non appartenere ad alcun luogo ne uscirà ancora più rafforzata.
«Un libro coraggioso, che rifiuta le risposte facili. Divertente, sexy e disperato».
«The New Yorker»
«Divorzi è materia da culto letterario. È vivido e mutevole, affascinante. Alcune opere vengono semplicemente ripubblicate. Questa sembra più una resurrezione».
«The Paris Review»
«Il tempo e la storia, vissuti personalmente e collettivamente, sono soltanto due delle grandi idee sulle quali questo romanzo fa riflettere».
«The New York Times»
«Quest'audace romanzo soddisferà gli ammiratori dell'amica di Taubes, Susan Sontag, quelli di Notti insonni di Elizabeth Hardwick e quelli di Occhio di gatto di Margaret Atwood. Uno studio pungente sull'identità, il matrimonio, il sesso e le connessioni fra la storia di una famiglia e la storia di una nazione».
«Kirkus Reviews»
Anonimo -