Se in altri settori merceologici sulle donne grava un soffitto di vetro in economia e finanza quello sul capo delle donne è un intero piano. Al di sotto di una punta di aziende guidate da donne, la parte significativa dell'iceberg è saldamente guidata da uomini. Eppure le donne nel settore economico e finanziario hanno molto da dire e da fare.
Dati in linea con quelli di una indagine internazionale realizzata da Academic Insights on Investing nel 2021: su 9.667 posizioni di responsabile investimenti, capo della ricerca e head of investment banking, nei 29 paesi analizzati, la presenza mediana delle donne nel ruolo di chief investment officer (CIO) era del 9%. Vanno meglio l'Austria con il 20%, seguita dalla Cina con un 19% e dalla Finlandia che ne conta il 16%. Quando le quote sono equilibrate le aziende hanno performance migliori e reggono ad eventuali crisi: le società con il 30% di donne al vertice sono più stabili di quelle con il 20%.
"Sembra che donne ed economia siano concetti molto lontani almeno nelle imprese, eppure molto spesso le responsabili di spesa domestiche sono le donne e anche quando non pagano, sono 'influencer' delle scelte" sottolinea il giornalista Claudio Barnini, autore del nuovo ebook Donne Controcorrente in Economia e Finanza, secondo della fortunata serie che vede le donne leader raccontare le proprie carriere ma anche i contesti di vita in cui il lavoro si incastona inevitabilmente. Ritengo che le aziende finanziarie - e non solo quelle - dovrebbero adottare un approccio 'gender blind' in cui la selezione e la scelta avviene sulle competenze, abbandonando anche il concetto di quota rosa, poco gradito".
Nove le aziende del settore finanziario che hanno partecipato come sponsor mettendo a disposizione le loro migliori risorse umane e scegliendo di uscire dalle stanze dei consigli di amministrazione: ARCA SGR, AVM Gestioni, Certimeter Group, Clessidra, Intrum, IRTOP Consulting, PERMARE, OfficineCST e Wise Society.
Anonimo -