La maternità è un'esperienza forte e destabilizzante anche quando tutto va bene. La protagonista di questo romanzo è madre da poche ore: la sua bambina appena nata dorme nella culla accanto al suo letto in ospedale e lei non sa neppure come prenderla in braccio. Deve imparare tutto. Il suo corpo cambia con prepotenza, e accettarlo non è facile. A casa la vita sembra spegnersi nei ritmi sempre uguali delle giornate dedicate alla cura di un essere ancora sconosciuto che deve essere nutrito e accudito. Difficile ritagliarsi un po' di tempo per suonare il pianoforte, mentre per il padre della piccola nulla è cambiato: la sua carriera di violinista prosegue senza intoppi. Spesso è assente, oppure, quando c'è, è distaccato. Solo la natura - il bosco dietro casa - sembra accompagnare la protagonista in questo percorso di scoperta di sé, della sua fragilità e della sua forza. Mentre sperimenta la sua nascita come madre cerca un modo per rinascere come donna, rifiutando i luoghi comuni sulla maternità e sforzandosi di ascoltare i suoi bisogni. Nonostante le incertezze e i momenti di stasi, sarà un percorso nella gestazione di un'altra se stessa.
Il romanzo esplora le zone d'ombra di una giovane combattuta fra il desiderio di libertà e i doveri del nuovo ruolo di madre. Ruolo che assume il significato di rinuncia, portandola a porsi delle domande sulla sua nuova vita e su ciò che le ruota attorno.
Con questo libro Virginia Helbling ha vinto il Premio Studer/Ganz 2015 per la migliore opera prima.
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