1915: l¿Italia entra nella Grande Guerra. C¿è la mobilitazione generale e Giuseppe, un contadino emiliano di quarant¿anni, con moglie e tre figli, viene richiamato alle armi e spedito in trincea. Il giorno prima del suo arrivo, la sua compagnia si è resa colpevole di un ¿atto di codardia¿: i fanti, usciti per l¿ennesimo assalto, hanno voltato le spalle al nemico e sono rientrati nei rifugi, approfittandodel fatto che gli austriaci hanno eliminato il plotone dei carabinieri incaricati di sparare su chi ripiegava. Le ore trascorrono nell¿incubo di una punizione spietata. E Giuseppe si troverà gettato nella roulette di un sorteggio dove sarà in gioco la vita o la morte.
Un testo teso e drammatico, dove la ferocia immutabile della guerra si scontra con con gli slanci altrettanto perenni della solidarietà umana.
Da leggere in pubblico o in solitudine, a teatro o a scuola.
Anonimo -