In questo nuovo "romanzo di animati" di Paola Mastrocola, il lupo è un filosofo, uno che ama starsene a pensare e scrivere, ma che improvvisamente vuole diventare meno astratto. La sua consorte anatra è un'anatra e basta, che svolazza spensierata ma ora si chiede se ai suoi figli, quando nasceranno, piacerà una madre che non sa niente del mondo. Hanno solo ventotto giorni, il lupo e l'anatra, per diventare quello che non sono, il tempo che ci metteranno le loro uova a schiudersi, il tempo di covare o svolazzare e prepararsi a essere genitori: il misterioso, e irripetibile, tempo dell'attesa. E se il lupo cova al posto dell'anatra... l'anatra intraprende un suo viaggio personale, tutto anatresco, dove incontra gatte giornaliste, struzzi direttori, tacchini chiassosi e treni che non fanno mai fermate; mentre il lupo, seduto immobile a covare al centro di una prateria, trova l'amico della sua vita, un vecchio riccio brizzolato afflitto di solitudine, ma anche incappa in volpi che lo invidiano, sanguisughe che lo intervistano, gufi benpensanti che lo legano a un albero. Finché le uova...
La nostra recensione
Dopo il felice epilogo del primo romanzo "Che animale sei? Storia di una pennuta" Paola Mastrocola ci riporta nel mondo di Anatra e del suo Lupo Solitario¿alle prese con una covata insolita. Già perché contro natura, mai termine fu più azzeccato, Lupo sottrae il compito materno e lascia libera Anatra di svolazzare per riconquistarsi la libertà di non fare niente. Lui che perde il pelo, ma non il vizio, lui che cova "per essere meno astratto", lui che cova, quindi è¿ Lui che vuole fare esperienza del mondo, proprio covando le uova. Ma non ce la fa. Continua a pensare e scrivere i suoi pensieri alla luce della luna.
Oltre ai neogenitori, il riccio cinefilo, la professoressa Volpano, detta Lady Fox, l'anchorwoman Esangue Suga sono tra i personaggi di E se covano i lupi, una favola che parla dell'attesa dei figli, ma anche dell'attesa come quella dimensione esistenziale e filosofica. Un'attesa più facile a dirsi che a farsi. - Valeria Merlini
Anonimo -