Nell'Italia del Duemila può presentarsi l'avventura autoritaria di un nuovo Benito Mussolini? Anche oggi siamo un Paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi. Sono queste assonanze con gli anni Venti del Novecento che hanno spinto Giampaolo Pansa a scrivere Eia eia alalà, un antico grido di vittoria riesumato dallo squadrismo fascista. Il racconto inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall'inevitabile reazione della borghesia; prosegue con la marcia su Roma e il violento affermarsi della dittatura fascista;arriva fino alla Seconda guerra mondiale e al dramma dello sterminio ebraico nell'indifferenza collettiva.Tra narrazione e ricostruzione storica, il risultato? il ritratto duro, tagliente e senza sconti di un'Italia che assomiglia non poco a quella di oggi: distratta, egoista e forse pronta ad accettare nuove tragedie.
Anonimo -