A oltre 80 anni dalla sua morte (22 novembre 1941), sono ormai rimaste ben poche persone che possano vantarsi di aver conosciuto don Gervasini, prete-guaritore, almeno da bambini, eppure la sua figura è tuttora ben presente nella memoria collettiva dei Milanesi - e non solo - e la sua tomba, al cimitero Monumentale, continua a essere una delle più visitate («la macchia più colorata dell'intero camposanto» come ha scritto Gianni Santucci sul Corriere della Sera) . El pret de Ratanà ha chiaramente lasciato un segno tuttora ben vivo nella storia di Milano di un secolo fa e la fantasia popolare lo ha col tempo consegnato alla leggenda. Proprio per diradare i fumi della leggenda, Valentino De Carlo sceglie di descrivere don Giuseppe Gervasini nel suo tempo storico - tra Otto e Novecento - e nel suo ambiente reale, tra personaggi conosciuti e spesso da lui frequentati. E la sua storia non si impoverisce per questo, ma ne guadagna... Una biografia particolarmente documentata, corredata da un ricco apparato iconografico, che è anche e soprattutto il racconto di una Milano in gran parte scomparsa, che merita di essere riscoperta.
Anonimo -