La terza edizione di questo manuale viene pubblicata a ridosso di una riforma universitaria dagli esiti incerti, ma che di sicuro produrrà notevoli cambiamenti nella didattica delle materie romanistiche, e non mancherà di riaprire il dibattito sul loro contributo alla formazione del giurista. Spero che in questa fase complessa e difficile si colga anche l'occasione per esprimere tutte le potenzialità di rinnovamento di una disciplina così antica. Quand'ero studente all'Università di Napoli, l''antecessor' Casavola spiegava che gli studi romanistici sono un'introduzione storico-comparativa alla comprensione della nostra cultura giuridica. Il 'proprium' di quest'arco disciplinare non consiste tanto nell'approfondire gli 'antefatti' degli istituti contemporanei, che oltretutto si stanno allontanando - e in certi settori anche molto velocemente - dalla tradizione romanistica. Studiare il fenomeno giuridico da un punto di vista storico (nelle forme, nel linguaggio, nelle logiche, negli interessi sociali che lo hanno determinato) è, piuttosto, un esercizio di critica del diritto.
Anonimo -