«Sento, quindi sono». Potrebbe essere il motto di questo importante libro, dove Damasio prosegue sulla via intrapresa con «Lerrore di Cartesio». Qui si tratterà di avvicinarsi alla coscienza, nel senso di «consapevolezza», attraverso lemozione. Ma come farlo con rigore scientifico? Come sottoporre lesperienza più volatile e multiforme, tutta in prima persona, ai più sottili criteri della scienza, che sono tutti in terza persona? Tale interrogativo si pone oggi a legioni di scienziati che hanno collocato la coscienza al centro delle loro ricerche, con una convergenza simile a quella che si era data, qualche decennio fa, sulla struttura atomica della materia. Si può dire che alcune delle risposte più convincenti si siano manifestate proprio in questo libro, anche per la straordinaria capacità di Damasio di mescolare, sovrapporre e giustapporre lanalisi al livello neurofisiologico e quella al livello psicologico, affrontando alcuni impressionanti casi clinici con una penetrazione che ricorda Oliver Sacks. Mentre, via via che lindagine procede, si delineano con chiarezza i tratti di una teoria generale della coscienza, che è anche una teoria dellidentità, articolata in una gerarchia di livelli del sé, con i rispettivi supporti anatomici e correlati mentali.
Anonimo -