L'uomo magico, a differenza dell'uomo culto, è fortemente esposto alla «crisi della presenza» e nei momenti critici dell'esistenza può esserne investito. Nella realtà in cui vive i fenomeni paranormali sono possibili sebbene il rischio estremo dell'assenza di separazione tra sé e mondo, che lo distingue dall'uomo culto, si possa concretizzare in una condizione di totale passività oppure nella insorgenza caotica di impulsi incontrollati. In questi ultimi aspetti dell'opera demartiniana del '48 sembra emergere l'influenza, linguistica e concettuale, dell'Automatisme psychologique di Pierre Janet. Il libro affronta tali tematiche e altre, centrali nella teoria demartiniana della magia, in modo scientifico-divulgativo, senza prescindere da quelle componenti tecniche essenziali per segnalare connessioni e influenze, relazioni e contatti tra Ernesto De Martino e altri studiosi nel periodo compreso tra il 1930 e il 1948, anno di pubblicazione del Mondo magico.
Eugenia Marino si è laureata all'Università degli Studi di Napoli Federico II con Amalia Signorelli, con una tesi dal titolo Disagio esistenziale e contesti culturali. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Antropologiche e Analisi dei Mutamenti Culturali con la supervisione di Clara Gallini, discutendo una tesi dal titolo Ernesto De Martino. Tre incontri sulla via del Mondo magico presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza. Si è poi perfezionata in Antropologia medica all'Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente svolge la sua attività professionale al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dove, nell'ambito della Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale, si occupa dei progetti cofinanziati dall'Unione Europea, rivolti all'inclusione sociale delle persone gravemente emarginate, con particolare attenzione ai soggetti senza dimora. Ha pubblicato diversi saggi, articoli e ricerche di argomento antropologico e psicologico su riviste scientifiche e volumi collettanei.
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