Lo stretto rapporto tra droghe e musica popolare è analizzato da Harry Shapiro mettendo soprattutto in evidenza come ogni nuova fase della musica popolare abbia portato con sé nuove mode nel consumo di droghe e come queste mode fossero strettamente connesse con fattori sociologici come la razza, la classe sociale e l'atteggiamento della società nei confronti dei musicisti. Attraverso un'accurata ricostruzione della storia di molte illustri vittime della droga - da Jimi Hendrix a Sid Vicious (è riportato in appendice un puntiglioso elenco dei musicisti morti per droga) - emerge, ampiamente documenata, la collusione tra droga e industria musicale, accompagnate, in sottofondo, dalla sinistra presenza di organizzazioni criminali. Infine il ruolo dei madia, soprattutto in occasione di clamorosi arresti per droga di personaggi famosi dello spettacolo o delle crociate, qui analizzate con lucida ironia, lanciate dalle pop star contro la droga negli anni Ottanta. Un affresco drammatico e avvincente di un mondo che, nel bene e nel male, coinvolge profondamente, da alcuni decenni ormai, tutte le nuove generazioni.
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