Se quella dello spirito e la «nostra piu grande avventura interiore», come pensava Etty, perche non sarebbe possibile proporla a chi non sia in grado di intendere piu un idioma religioso, con categorie che affondino nell'esperienza e siano precedenti per cosi dire alle formalizzazioni e catalogazioni che ciascuna particolare religione ne da? E di conseguenza, perche non si potrebbe prepararsi ad affrontare quell'avventura anche con strumenti che non siano quelli tradizionalmente forniti dalle religioni? Essa e possibile a ogni essere umano prima ancora o senza che si determini attraverso l'appartenenza ad una qualche religione, dunque precede le religioni...
Le religioni hanno disegnato ottime mappe, nella loro storia plurimillenaria, e hanno svolto e continuano a svolgere una funzione di guida, accompagnamento e sostegno alla vita spirituale di molti; ma nell'epoca della loro crisi, e di fondamentale importanza elaborare anche una nuova cartografia, che sappia restituire la sapienza accumulata nei millenni a chi oggi e distante dall'universo mitico e simbolico tradizionale.
La storia di Etty Hillesum puo essere letta come un tentativo in questo senso; non come eccezione che conferma la regola, bensi come antesignana di questa spiritualita non religiosa, trans-religiosa o laica che dir si voglia, che si costruisce a partire dall'essere umano animale spirituale e dalla sua esperienza.
Anonimo -