Una bimba solitaria si innamora dell'amante della madre e, nelle torride sieste della pensione in cui vive, inventa misteriose cerimonie che conducono entrambi sull'orlo di un profondo abisso. Da un sotterraneo abbandonato viene liberata una vecchia rimasta prigioniera per mezzo secolo, vittima di un caudillo geloso. Quando si ritrova all'aperto, nuda, i lunghi capelli bianchi che sfiorano terra, gli occhi ciechi per il buio di decenni, non ricorda neppure il proprio nome. Sono questi alcuni degli straordinari personaggi narrati da Eva Luna, accanto ai quali incontriamo Rolf Carlé, il fotografo segnato dagli orrori della guerra, Riad Halabì, l'arabo dal cuore compassionevole, la Maestra Ines, il Benefattore e altri che i lettori di "Eva Luna" già conoscono. Un sottile filo narrativo unisce queste storie d'amore e di violenza, dal tono sempre contenuto, quasi dimesso, in contrasto con la ricchezza delle immagini, l'esuberanza degli scenari e la stravaganza delle passioni che determinano i destini di una stralunata umanità. Ventitré racconti, storie di passione e violenza, popolati da personaggi a tinte forti, in cui corre un filo sottile e misterioso.
Isabel Allende nasce a Lima il 2 agosto del 1942 e a soli tre anni dalla sua nascita il padre, il diplomatico cileno Tomás Allende, divorzia e lascia la famiglia. A questo punto la madre decide di tornare in Cile con i tre figli e di trasferirsi dal padre a Santiago.
Grazie alla presenza del cugino del padre, Salvador Allende, futuro presidente del Cile (assassinato durante il colpo di Stato del 1973) ai tre fratelli verrà garantita la possibilità di studiare e di non avere problemi economici. Sarà proprio la casa del
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