Alfredo de Palchi, l'ultimo degli ormai storici poeti del Novecento italiano, amico di Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sereni, Zanzotto, Erba, Porta e molti altri, e certamente il più rivoluzionario di tutti come dimostra l'originalità espressiva di Sessioni con l'analista del 1967, torna ora, a 92 anni, con un altro irriverente e verace libro che ripercorre alcuni momenti della sua vita in modo poetico e animoso. Come nella sezione "Autobiografia scheletrica" in cui si immedesima con sarcasmo nel maiale («Porco de Porci») che, da bambino, aveva visto crescere in un porcile e poi scannare. La densa umanità di de Palchi non è mai tenera. (Roberto Bertoldo)
Anonimo -