Come dirò, detti "scrittarelli" contenevano esilaranti invettive, lanciate contro taluni professori, indicati con nome e cognome.
Ho dunque pensato di imitare Bigiavi, pubblicando anch'io taluni scritti, definiti pertanto scritti quasi-giuridici in onore di me stesso, di tono polemico, libellistico e panflettistico, i quali, forse, nel rievocare talune vicende, potrebbero anche dare, in termini di conferma, un sia pur minimo apporto alla discussione sull'attuale condizione dell'università e sulla necessità di abolire i concorsi a cattedra, così mettendo in concorrenza tra di loro le varie facoltà, con conseguente taglio delle unghie al mefitico potere accademico, causa prima, anche se non unica, dell'attuale degrado, temo irreversibile, dell'università stessa.
Anonimo -