L'autore del racconto di questo incredibile pellegrinaggio si chiama Bonaventura, detto Michele. Queste pagine sono un diario di viaggio. Quello compiuto in totale solitudine, a piedi, trainando un carretto, dalle sponde del Naviglio Grande, dove abita, al Santuario di Fatima, dove è arrivato... quindici anni dopo. In questo sta la straordinarietà del pellegrinaggio di Bonaventura detto Michele (nomen, omen). Partito nel giugno 1999, a metà strada, in Spagna, fu investito da un motociclista pirata e dovette rientrare a casa, malconcio e triste. In seguito fu operato alla testa per l'asportazione di un ematoma. Seguirono anni di grande travaglio interiore. Ma il 5 giugno 2014, a 68 anni, ripartì da là dove si era dovuto fermare il 4 agosto '99. Il suo medico lo sconsigliò: «Con quelle ginocchia farai al massimo 50 chilometri...». Ne percorse 1200, fino a Fatima. Dove arrivò dopo 33 giorni.. Costellati di incontri belli e di episodi misteriosi: per lui, manifestazioni della misericordia di Dio per l'intercessione della Bianca Signora che cent'anni fa apparve ai tre pastorelli. E che continua a operare miracoli.
Anonimo -