Edizione celebrativa per il centenario dalla nascita del maestro della fantasia. Con un'introduzione di Marco Missiroli. Chissà se il ragionier Bianchi, rappresentante di commercio degli anni Sessanta, che ogni sera raccontava alla sua bambina favole straordinarie, oggi userebbe il cellulare o l'email... In ogni caso Le Favole al telefono sembrano non conoscere il passare del tempo: i paesi visitati da Giovannino Perdigiorno, la minuscola Alice Cascherina, i personaggi anticonformisti, gli eventi imprevisti e le dolcissime strade di cioccolato costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Gianni Rodari sapeva coniugare con l'osservazione della realtà. "Rodari è questo, in principio: uno specchio che scompone le nostre età, per poi tenerle insieme. Lo fa con l'incantesimo della sovversione: la sua prosa mescola il mondo adulto con le leggi dei bambini, lasciando a quest'ultimi i punti esclamativi. Leggerlo significa ritrovarci in un emisfero riconosciuto ma che risponde a vitalità dimenticate" (Marco Missiroli). Età di lettura: da 6 anni.
Gianni Rodari nacque il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul lago d'Orta. Il padre Giuseppe Rodari era fornaio e possedeva un negozio nella via principale di Omegna, la madre Maddalena Aricocchi lavorava con il marito in bottega. Essendo entrambi molto impegnati, il giovane Gianni fu accudito e cresciuto da una balia di Pettenasco.
A Omegna frequenta le elementari, ma nel 1929 in seguito alla morte del padre avvenuta per una broncopolmonite, è costretto a trasferirsi a Gavirate, il paese natale della madre, insieme al fratello Cesare.
Anonimo -