"Poeta capace di sfiorare il sublime attraverso l'abisso, un autore, che scrive non per piacere, né per dispiacere ma per vivere, un poeta di razza, insomma, quale Gianluigi Miani è, preso nell'accelerazione dei suoi passi, in misura d' inoltrarsi nel caos dei propri veleni, un essere esigente spinto dalla sete inestinguibile di una fede in continua espansione. Egli è un poeta fiammeggiante che affronta l'agghiacciante complessità di una società, sviscerata e denunciata nell'implacabile realtà della sua ipocrisia fino a farla esplodere nelle congiunture delle proprie contraddizioni, un poeta ebbro di lucidità, ricco di dubbi che ci addentra nel ventre di una società meccanizzata e spietata, in nostalgia di tonalità morbide e vellutate del soffio primordiale del primo mattino del mondo, un poeta ispirato che ci fa percepire le sonorità delle sue visioni magnificate all'infinito. Con Gianluigi Miani entriamo nella dinamica della perforazione de'IO che va oltre la scrittura e che abbraccia il desiderio infinito di un Dio delle origini, un Dio ex-cattedra, al di là del bene e del male".
Anonimo -