"Tu hai riflettuto, hai riflettuto tanto, ma mi hai amato poco" dice Masa a Sergej, nella scena finale del romanzo: la felicità di un tempo è tramontata per sempre. C'è un nuovo, più assennato, calmo, costruttivo sentimento, ci sono i figli, la casa, la balia, il tè, l'ordine: ma è questa la felicità? Il tema delle incomprensioni, dei difficili equilibri di coppia, dei rapporti che mutano - dalla piena sintonia ai malintesi, agli equivoci, alle incrinature è stato affrontato da Tolstoj in molte opere, da "Guerra e pace" a "Anna Karenina". Qui l'autore lascia aperta la questione, quasi volesse lasciare al lettore la risposta, o forse la ricerca di una risposta.
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo
Anonimo -