Le fiabe sono racconti ed istantanee di vita immaginata, nelle quali l'io intimo dell'autore resta in secondo piano per lasciare spazio allo scrittore. Il narratore ha un punto di vista privilegiato; è lucido nell'osservare e valutare, descrive i fatti dopo un'attenta scelta su cosa mostrare e cosa tacere. Il lettore interpreta. Nella fiaba tutto si svolge nel preciso istante dell'accadimento, come davanti alla visione di un film, mettendo alla prova la capacità di osservazione che nasce dal dialogo con sé stessi, col proprio io interiore. Ogni storia mostra uno spicchio di altra verità. Non si tratta di introspezione psicologica, ma trasfigurata cronaca della quotidianità. Le fiabe che propongo sono velate di intima malinconia, sono a volte racconti impressionistici e pure realistici, ma senza escludere la sensibilità e la compassione; in essi però non c'è niente di confessionale. La riflessione avviene sui fatti della vita, tra dramma e commedia, tra sogno e realtà, dove il distacco permette protezione. In queste fiabe anche la violenza sembra credibile, al pari in una città disabitata dal buonsenso e dal rispetto. Lo scrittore e il lettore sanno che è finzione, ma sanno pure che la storia promette un rosolio di verità.
Anonimo -