Moltissimi studiosi nel 900 si sono concentrati sulla scrittura e pochi sull'oralità. Pochi hanno avuto la volontà e la capacità di confrontarsi con un problema scientifico e filosofico che non è più possibile ignorare, la voce. Il bambino piccolo non parla, ma quali significati è in grado di comunicare attraverso le semplici modulazioni della propria voce, cui rispondono, più che le parole, le modulazioni della voce di sua madre! Nessuno nega che il valore della parola sia l'espressione principale della vocalità; ma l'espressione della parola non è la sola, e forse non è quella che ha le radici più profonde. La voce è suono. Il suono è l'elemento più sottile della materia percettibile. Nella storia di ognuno e nella nostra storia collettiva è proprio la voce della madre, in origine, il luogo di incontro per l'intelligenza dell'universo. La voce prima di essere percepita è rimasta nascosta nelle corde vocali, nel silenzio del corpo. E costituisce nell'inconscio umano una forza originaria, primordiale, sappiamo che si esprimeva priva di parole perché voleva comunicare.
Anonimo -