Il libro presenta una ricerca sull'immaginario e sulla dimensione culturale dell'educazione attraverso le voci subalterne dei docenti che orientano gli studenti ad esplorare radici autoctone e trapiantate, fuse nella prassi transculturale. Assodato il ruolo essenziale della scuola nella costruzione identitaria, l'interesse dell'autore si focalizza sugli insegnanti di storia e di letteratura di Cuczo. Impegnati nella trasmissione di una visione statalista ed egemone, sono interpreti dinamici nell'inventare la nazione, sempre più vicini ai testi letterari e alla memoria regionale.
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