Françoise Dolto è stata una figura fondamentale nel panorama intellettuale francese del suo tempo e non solo: psicoanalista, e psicoanalista infantile, coinvolta a fianco a Lacan in tutte le vicende che hanno segnato la storia della psicoanalisi fra gli anni sessanta e settanta, protagonista di un programma radiofonico dedicato alle problematiche dei bambini, impegnata a livello sociale in opere di prevenzione e in sperimentazioni pionieristiche nellambito della scuola e delleducazione, ma anche raffinata teorica e attenta rilettrice dellopera di Freud. La sua opera è monumentale e spesso è stata semplificata, ridotta a un insieme di stereotipi e così travisata. Questo è il racconto di una vita che costantemente si intreccia con le idee e la pratica clinica, in uno scambio ininterrotto dal quale risulta una pensatrice creativa e visionaria. Il pilastro della sua pratica clinica è la concezione del bambino come soggetto da sempre desiderante: soggetto di diritto e un futuro cittadino; irriducibile a oggetto di addestramento nelle mani degli adulti. Dolto si fa interprete di uninesausta e intelligente capacità di ascolto e di osservazione dei dettagli, scevra da giudizi morali e parole colpevolizzanti, che mira a comprendere in quale modo, in ogni singolo caso, e dal punto di vista di ciascun singolo bambino, i tanti fattori in gioco si siano mescolati per dare luogo a quella particolare cristallizzazione. Raccogliere leredità di Françoise Dolto è una sfida umana e politica, perché nella sua storia si mescolano indissolubilmente due elementi: una determinata postura, dal punto di vista etico e, dal punto di vista intellettuale, un genio unico e straordinario.
Anonimo -