Gengis Khan; "figura" d'un potere che sull'enigma infausto della realtà mondana, fonda la propria legittimità; può così imporre la castrazione universale quale estremo rimedio al corso eventuale: sarà allora la poesia a regolare i conti aperti dallo straripare (sempre inopportuno!) della "storia", e farli tornare, naturalmente.
Anonimo -