La Bibbia ebraica dei giudei e il Vecchio Testamento dei cristiani sono due libri profondamente diversi, scritti con propositi politici, oltre che religiosi, molto differenti. Questo sostiene Harold Bloom in un'opera di critica letteraria che fa riflettere tanto gli ebrei quanto i cristiani. In un tempo in cui la religione è venuta a occupare un posto centrale nella nostra arena politica, la provocatoria conclusione di Bloom, secondo la quale non esiste una tradizione giudaico-cristiana, dato che le storie, gli dèi e persino i testi sacri degli ebrei e dei cristiani sono tra loro incompatibili, spinge i lettori a rivedere tutto ciò che era ritenuto un patrimonio comune alle due fedi.
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