Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia
RUGGIERO GIUSEPPE BOSCOVICH
Con una sua Relazione DELLE ROVINE DI TROJA
Ruggero Giuseppe Boscovich (in croato Ruer Josip Boškovi, in serbo , in francese Roger Joseph Boscovich; Ragusa, 18 maggio 1711 - Milano, 13 febbraio 1787) è stato un astronomo, matematico, fisico, padre gesuita, filosofo, diplomatico e poeta dalmata della Repubblica di Ragusa. La sua appartenenza nazionale è fonte di discussione: di madrelingua croata, padre dell'Erzegovina e madre di ascendenze italiane, passò la maggior parte della sua vita in Italia.
Boscovich fu una tipica figura settecentesca di intellettuale cosmopolita: studiò, visse e operò in prevalenza in Italia, ma trascorse 10 anni della sua esistenza in Francia, e soggiornò in varie capitali, tra cui Varsavia, Londra, Vienna e Costantinopoli. I suoi testi pubblicati sono scritti in latino, italiano e francese. Nella sua corrispondenza privata usò anche il croato.
Boscovich nacque a Ragusa di Dalmazia, l'antica Repubblica indipendente per cinque secoli, il 18 maggio del 1711. Il padre, Nikola Boškovi, era un "agiato mercante" originario del villaggio di Orahov Do, nell'odierna Erzegovina. La madre, Paola Bettera (alle volte chiamata anche Pavica Betere), era nata in una ricca famiglia di ascendenze bergamasche, da tempo residente nella città dalmata.
Gesuita, Boscovich studiò al Collegio Romano a Roma e diventò professore di matematica sempre a Roma nel 1740, alcuni anni dopo divenne membro dell'Accademia Toscana di Scienze e Lettere "La Colombaria". Fin dalle sue prime ricerche iniziò ad elaborare una teoria sulla struttura del mondo fondata su una particolare legge delle forze della natura, già ben presente nelle opere De viribus vivis (1745), De lumine (1748) e De centro gravitatis(1751). Essa trovò tuttavia una sistemazione definitiva nella Philosophiae naturalis theoria (1758). È stato uno dei primi nell'Europa continentale ad accettare le teorie gravitazionali di Isaac Newton ed è stato autore di 70 scritti sull'ottica, astronomia, gravitazione, meteorologia e trigonometria.
Nel 1759 si recò in Francia e in Inghilterra, dove fu nominato membro della Royal Society. Dopo aver effettuato un viaggio a Costantinopoli per osservare il passaggio di Venere di fronte al Sole, nel 1763 fu nominato professore di matematica all'Università di Pavia. Contemporaneamente fu tra i fondatori dell'osservatorio astronomico di Brera, che diresse per qualche anno. Nello stesso periodo strinse amicizia col giovane Francesco Melzi d'Eril e firmò un articolo de Il Caffè di Verri. Nel 1773 si trasferì a Parigi a causa dell'abolizione dell'Ordine. Rientrò in Italia nel 1782, dove pubblicò i cinque volumi della sua Opera pertinentia ad opticam et astronomiam (1785). Dal 1782 fece parte - quale socio fondatore - anche dell'Accademia dei XL che, con la denominazione di Società Italiana, includeva per l'appunto i quaranta migliori scienziati dell'epoca.
Si è occupato soprattutto di fisica matematica. Nel suo studio della forma della Terra usò l'idea di minimizzare la somma dei valori assoluti delle deviazioni. La sua soluzione a questo problema prese una forma geometrica. Boscovich fu il primo a fornire una procedura per il calcolo dell'orbita di un pianeta sulla base di tre osservazioni della sua posizione e diede anche una procedura per determinare l'equatore di un pianeta. Inoltre, formulò quella che oggi è chiamata ipotesi di Boscoviched è alla base della definizione fisica di corpo rigido.
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