Con il "Giulio Cesare" opera che prelude al periodo delle grandi tragedie, Shakespeare rivisita il confitto esemplare e sempre attuale tra democrazia e autoritarismo, tra repubblica e impero, e svela magistralmente la dimensione teatrale della politica, la sua retorica, la sua finzione. In questo dramma marcatamente politico ogni azione risulta inestricabilmente legata alla volontà di far prevalere le proprie opzioni ideologiche e alla conseguente necessità di persuadere il popolo per farlo aderire ad esse. La storia si svela quindi come una grande arena della persuasione in cui la forza della parola, la simulazione e la dissimulazione forgiano i destini degli uomini.
Anonimo -