Eccentrico e di una lealtà che superava l'egocentrismo tipico dei grandi uomini, Giuseppe Occhialini è stato uno dei migliori fisici sperimentali del Novecento. Aveva l'abilità di chi sa fare "un buco tondo con una lima quadra" e l'intuito di chi intrattiene con la natura un intimo rapporto. Circuiti, lastre fotografiche con speciali emulsioni, camere a nebbia: gli attrezzi di laboratorio, i raggi cosmici, il tema di ricerca. Partecipò a due importanti scoperte: la coppia positrone-elettrone, dimostrando la trasformazione della materia in radiazione; e il pione, svelando i misteri delle forze nucleari. Eppure venne escluso quando entrambe furono premiate con il Nobel.
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