Questo libro deve il suo titolo a George W. Bush e alla formula - "Enduring Justice" - con la quale egli designò in un primo tempo la reazione americana agli attentati dell'11 settembre 2001. Ma, per l'appunto, che cosa significa fare giustizia in una economia globalizzata? Chi può dirsi vittima di una ingiustizia? Come portare rimedio all'ingiustizia globale? Sono le domande alle quali l'autore di "L'occidentalizzazione del mondo" cerca di dare risposta, per un verso denunciando l'impostura dell'etica economica e, per l'altro, cercando di prevedere quella che potrebbe essere una economia giusta in un mondo globalizzato. Nelle prime due parti del libro Serge Latouche mette a confronto l'apologetica della società di mercato realizzata dalla scienza economica con l'ingiustizia del mondo, che evidentemente svuota di contenuto ogni pretesa morale dell'economia. In quanto condividono il medesimo immaginario economico, liberalismo e marxismo sono oggetto della stessa critica radicale, che si estende alla degenerazione dello Stato sociale di matrice socialdemocratica. La illustrazione della banalità economica del male, che si riassume secondo l'autore nella impostura dello sviluppo, ripropone evidentemente la necessità di fare giustizia. Nella terza parte del libro Latouche abbozza i tratti di quel che potrebbe essere una società giusta nel contesto di un mondo insieme unificato e diviso dal mercato, in particolare introducendo il concetto di una riappropriazione dei mercati e della moneta da parte dei cittadini che apre nuove, interessanti prospettive.
Anonimo -