«Un libro meraviglioso, da cui è impossibile staccarsi. Da molto, molto tempo non leggevo qualcosa di così bello.» Ali Smith
«Una riflessione profonda su tempo, mortalità e i limiti della memoria. Bellissimo e commovente.» Kirkus Reviews
«Linn Ullmann ha un un tocco straordinario» The Observer
«Semplice, limpido, con un'intensità che scorre sotto l'apparente calma della superficie.» The New York Times Book Review
Lui è un famoso regista svedese e un uomo che non lascia niente al caso. Lei è sua figlia, la più giovane. Ogni estate, fin da bambina, è andata a trovarlo nella sua amata casa di pietra in mezzo ai boschi su un'isola del mar Baltico. Ora che è cresciuta ed è diventata una scrittrice, scopre l'impulso di ricostruire il proprio passato e quello dei genitori attraverso il filtro della scrittura. Ma è un compito arduo, dove il flusso della memoria ricompone ciò che è stato in modo imprevedibile: la solitudine, i conflitti, l'amore ambivalente di una madre problematica e di un padre lontano, circondato dall'aura mitica del suo lavoro e della sua arte. Per sconfiggere le lacune di una memoria che si sgretola, alla donna non resta che immergersi nei ricordi. Immagini, sensazioni, parole riaffiorano con prepotenza e innescano una narrazione perennemente in bilico tra memoir, finzione e interpretazione psicologica, disegnando una lucida e poetica autobiografia interiore: «La verità è che non si sa mai molto della vita altrui, men che meno di quella dei tuoi genitori».
Anonimo -