Puo essere che Ian Fleming, come spesso gli accadeva, abbia usato «Goldfinger» per regolare qualche conto, o sublimare alcuni «desiderata». Di fatto la sconfitta, nell'estate del 1957, ai campionati semiprofessionistici del Berkshire Golf Club non gli era andata giu, e ancora meno gli stavano piacendo i progetti di Erno Goldfinger, l'architetto che in tutta l'Inghilterra demoliva palazzi vittoriani, sostituendoli con discutibili edifici modernisti. Quanto alla sua attraente vicina di casa a Goldeneye, che sarebbe diventata sua amante, somigliava anche troppo a Miss Galore: solo che si chiamava Blanche Blackwell, mentre «Pussy» era il nome in codice di un'agente segreta conosciuta da Fleming durante la guerra. Serviva altro, per scrivere il romanzo fino ad allora piu complesso della serie, e da allora in poi forse il piu celebre? Be', si, serviva la storia, a dir poco rocambolesca, del «piu grande colpo di ogni tempo». Parola di Auric Goldfinger.
Anonimo -