"Salvatore Bono ha dedicato una vita intera di lavoro al fenomeno della pirateria. [] Da quando c'è il mare ci sono loro: ma dalla fine del Medioevo sino a tutta l'età moderna, i pirati e i corsari hanno segnato profondamente le dinamiche mediterranee."
Alessandro Vanoli
Nelle acque e lungo le coste del Mediterraneo, soprattutto fra la sponda cristiana e quella musulmana, dal Cinque al Settecento imperversarono i corsari: non pirati né predoni, ma guerriglieri del mare che agivano con patenti statali. Erano in gran parte maghrebini insediati ad Algeri, Tunisi e Tripoli, ma anche l'impero ottomano aveva i suoi corsari. Le città da cui muovevano, le navi con cui operavano, le regole, le pratiche, i rituali, come veniva spartito il bottino, come era organizzato il commercio delle prede e degli schiavi: Salvatore Bono descrive gli usi della guerra corsara e ne ripercorre le vicende principali. Non manca uno sguardo alla poco conosciuta attività dei corsari italiani, francesi, maltesi e spagnoli contro gli europei.
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