Alessandro, non fu soltanto il grande stratega e il valoroso combattente alla testa del vittorioso esercito macedone contro i Persiani. Fu soprattutto il pacificatore dello sterminato territorio che andava dal Mediterraneo all'Indo in una visione di impero universale, in cui scomparve il concetto di "barbaro", da cui il mondo greco si era distinto fino ad allora. Rispettò e fece propri gli usi e le politiche persiane, in un'ottica di continuità, lasciando intatte le satrapie locali, pur sotto la tutela dei propri uomini. Con questo pacificò i vinti ma non i vincitori: cercando di incarnare quell'unità non raggiunse la concordia, suscitando il risentimento nei Greci. L'unità territoriale dell'impero si estinse nelle lotte tra i suoi Diadochi, ma la sua idea di "civiltà universale" diede vita a quel periodo, che chiamiamo ellenistico, in cui si fusero culture e tradizioni orientali, egiziane e greche, per giungere fino a noi attraverso le future conquiste della nascente Roma.
Anonimo -