"La presentazione italiana di Gypsy - le memorie della regina dello striptease Gypsy Rose Lee - fa risuonare fior di campanelli (altro che la famosa "madeleine" proustiana), perché riporta alla memoria quel mirabile musical che ne fu tratto nel '59: una delle più fantastiche stagioni di Broadway... Gypsy, Bildungsroman moderno esemplare per crudeltà e precisione, è la storia del viaggio d'apprendistato e mission teatrale attraverso un decennio di vita americana intorno al '30" (Alberto Arbasino). "Chi vuoi immergersi in un mondo in apparenza effervescente e animato da sceniche ironie, che ci proietta dietro le quinte di quell'America della Depressione a cui il cinema ha dato tante versioni, mettendo in passerella vivaci donnine del palcoscenico e gangster truci, legga questo libro di memorie in cui si sbizzarrisce il talento di Gypsy Rose Lee: la leggendaria spogliarellista Gypsy... Gypsy ci è presentata con la spregiudicatezza della mitica Mae West, sbrigativa come Bette Davis. Il suo destino consiste nell'attraversare, come un turbine, le sordidezze e le effimere estasi del mondo dello spettacolo americano, sempre riscattandosi con uno humour che rimanda ai fratelli Marx" (Alberto Bevilacqua).
Anonimo -