Sono passati quarant'anni dalla fine dell'ultima dittatura civico-militare argentina (1976-1983), tristemente nota per il ricorso sistematico alle pratiche della desaparicion, della tortura e dell'esilio, attraverso le quali un'intera generazione è stata sterminata. La riflessione sulle modalità di conservazione e trasmissione della memoria di questo periodo traumatico ha generato nel corso dei decenni un dibattito sociale e culturale in cui hanno dialogato diversi attori. Questo libro tenta di registrare una di queste voci, tra le ultime ad affacciarsi sulla scena argentina: quella degli hijos, i figli delle vittime della repressione dittatoriale.
Anonimo -