Se nessuno si definisce hipster, se gli hipster sono sempre gli altri, come è possibile definire una volta per tutte questa sfuggente sottocultura? Come è possibile costruire un'immagine stabile del tipo-hipster se i rimandi culturali di cui si nutrono sono molteplici, senza limiti temporali e spaziali? Un hipster che pedala con la sua bicicletta a scatto fisso per i viali di Berlino in cosa è simile a uno che cammina ascoltando i Wampire Weekend con l'ipod lungo le vie di Mexico City? Come è possibile individuare dei riferimenti stilistici ed estetici, quando l'assunto principale dell'hipster è quello di essere sempre in anticipo sui tempi, un passo avanti anche rispetto alle definizioni? Il breve saggio Ieri Hipster Domani, frutto di una revisione di una tesi di laurea di sociologia, analizza la sottocultura degli hipster dagli albori a oggi, per rispondere alle curiosità di quei lettori che si chiedono chi sono questi bizzarri figuri che popolano le nostre città.
Anonimo -