Pietro Serena trovò Claudio Lambertini fermo sotto un fanale, così stupito e assorto nel guardare lontano, che lì per lì non rispose neppure alla chiamata dellamico.
Che cosa indaghi in questa fittissima nebbia? domandò Pietro, allorchè laltro si fu scosso e gli ebbe stretta la mano sorridendo senza parlare.
Fa un freddo cane; disse finalmente Claudio, prendendo Pietro a braccetto e avviandosi con lui verso il centro attraverso le viuzze dai portici bassi. Mi pareva dessere in vedetta davanti alla trincea, in quel famoso novembre di Oslavia.
Non parliamo di queste malinconie; interruppe Pietro quasi con ira. La guerra ci ha rovinati, e, in compenso, nessuno ci ha detto neppure un grazie. Non parlo per te, che non hai pensieri per lavvenire. Ma noi, noi che cosa faremo?
E si tirò sul collo il bavero del paltoncino stinto, che mostrava, dalla foggia, di essere stato comperato molti anni prima.
Claudio si distrasse e cominciò a pensare ad altro, perchè lamico gli ripeteva ogni sera il medesimo discorso.
Ricominciare a studiare? Dovrei dare ancora sedici esami, più la tesi di laurea. Mi occorrerebbero due anni; e intanto, chi mi darebbe da mangiare?
da I 4 fanti,Giuseppe Lipparini.
Giuseppe Lipparini (Bologna, 2 settembre 1877 Bologna, 5 marzo 1951) è stato un critico letterario, poeta e scrittore italiano.
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