Questo studio di Simone Candela è da considerare come la prima storia completa dell'ascesa, fortuna e decadenza, prima di tutto economica, dei Florio, minuziosa sino ai conti della spesa, che venne inoltre a sfatare alcuni luoghi comuni sugli "aristocratici" borghesi della Palermo felicissima. La presente edizione giunge al lettore con novità e aggiunte nella parte finale, risultanti da nuovi materiali d'archivio, ma conservando il risvolto di copertina con cui Leonardo Sciascia presentava la prima del 1986: "La rapidità dei ricambi, delle alternanze, delle sostituzioni e successioni è una 'costante' della vita siciliana, della storia siciliana. All'interno di ogni categoria sociale - aristocrazia, 'borghesia', imprenditorialità, mafia - non c'è mai stato l'assestamento di una 'discendenza', di una continuità nell'ordine delle generazioni. Con antica voce sarebbe da dire che ogni principio contiene la fine, ogni ascesa la decadenza, ogni accumulazione la disgregazione: e nel rapido succedere, per dirla con l'immagine ultima del "Mastro don Gesualdo", alle mani di coloro che "hanno fatto la pappa", le mani di coloro che imprevidentemente e prodigalmente la disperdono. Da ciò, appunto in Verga, quella specie di "superstitio" che alla volontà di mutar stato, e al mutarlo, assegna catastrofe e pena. Da ciò il dover mutar tutto affinché nulla muti del principe di Lampedusa.
Anonimo -