Lo scrittore è noto soprattutto per essere l'autore di uno dei capolavori della letteratura garibaldina, I Mille, da Genova a Capua, pubblicato postumo nel 1902: una delle testimonianze più appassionanti sull'epopea garibaldina, un'opera di sapore popolaresco, vigorosa e asciutta.
Alla sua opera memorialistica si ispirò il grossetano Luciano Bianciardi, grande ammiratore di Bandi tanto da considerare I Mille come il suo libro preferito, per La battaglia soda (1964), scritta in stile e linguaggio ottocenteschi. Il protagonista del romanzo, il cui nome non viene mai rivelato, è inoltre proprio costruito sulla biografia di Bandi.
Giuseppe Bandi (Gavorrano, 15 luglio 1834 - Livorno, 1º luglio 1894) è stato un patriota, scrittore e giornalista italiano. Fautore di una decisa lotta politica contro socialisti e anarchici, dai quali riceve lettere di minaccia. Subito dopo l'assassinio, avvenuto il 24 giugno 1894 a Parigi, del Presidente della Repubblica francese Marie François Sadi Carnot per mano dell'anarchico italiano Sante Caserio, il Bandi attacca chi ritenga che siano le ingiustizie sociali a generare la violenza politica. Il 1º luglio 1894 viene pugnalato a morte a Livorno, mentre in carrozza scoperta si dirige al giornale, dall'anarchico Oreste Lucchesi. Questi, insieme al complice Amerigo Franchi, viene arrestato il 15 luglio e condannato a 30 anni di reclusione; il mandante del delitto, Rosolino Romiti, è condannato all'ergastolo.
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