I cani neri possono aspettare è una raccolta di poesie divisa in quattro sezioni, le quali rispecchiano i temi fondamentali d'ispirazione all'autrice: l'ipocondria, la femminilità inesplorata, la fascinosa insidia della morte, l'amore non corri- sposto, il legame misterioso tra mente e corpo, carne e ragione. Nonostante la serietà dei temi, anche le ferite più profonde rifuggono la staticità atrofica del dolore, grazie all'assunzione di una prospettiva ironica e irriverente, capace di depotenziare il male e guardarlo per quello che è: un'immagine, una proiezione mentale, uno scorbutico compagno di vecchia data. Se nelle prime tre sezioni i temi dell'inadeguatezza e delle paure esistenziali vengono esplorati in chiave ora colloquiale, ora surreale, ora sorprendentemente tenera, l'ultima sezione, che dà il titolo all'intera raccolta, rappresenta l'ultimo tassello di una favola personale in cui non esistono più malvagi antagonisti pronti all'annienta- mento, ma soltanto un "io", solitario e universale, che accetta di deporre le armi davanti all'obliquità luminosa e sfaccettata dell'esistenza umana.
Anonimo -