A cura di Riccardo Reim Edizioni integrali Lugubri castelli infestati da spettri, sinistre apparizioni notturne, giovani eroine preda di indescrivibili orrori, tenebrosi e fatali persecutori, mostri, licantropi, vampiri... Il romanzo gotico, dal Castle of Otranto di Walpole (1764) al Melmoth di Maturin (1820) per indicare due libri che, secondo una certa convenzione, segnerebbero gli estremi cronologici del fenomeno è davvero soltanto questo cupo bric-à-brac di luoghi, personaggi e situazioni? O invece la narrativa gotica, con il suo «sublime del terrore», in reazione al predominio della ragione e del common sense, nasconde angosce e inquietudini che oggi torniamo a sentire sorprendentemente vicine?... Attraverso i capolavori dei maestri indiscussi del genere (Horace Walpole, M.G. Lewis, Ann Radcliffe, Mary Shelley, C.R. Maturin, John William Polidori) il lettore è chiamato a esplorare i labirintici sentieri della paura elemento cardine della Gothic Fiction, e che, come notava D. Punter, «non è semplicemente un tema o un atteggiamento, ma ha anche delle conseguenze in termini di forma, stile e rapporti sociali dei testi» , a godere, con un brivido di delizia, la caotica, trionfante irruzione del terrore sulla pagina scritta. Riccardo Reim scrittore, regista, attore, ha pubblicato numerosi volumi di saggistica, teatro e narrativa. Nel 2008 è uscito il suo romanzo Il tango delle fate e nel 2009 il saggio Il cuore oscuro dellOttocento. Per la Newton Compton ha curato numerose traduzioni di classici europei e americani (Dumas, Hugo, Diderot, Twain), nonché la fortunata antologia I grandi romanzi gotici.
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