A volte il tipo di educazione ricevuta ci abitua a considerare come determinanti situazioni che, in fondo, così rilevanti non sono. In questo libro si percepisce un forte invito a rivedere certe posizioni e a dare un giusto valore a circostanze che spesso carichiamo di eccessiva importanza.
Il messaggio suggerito è: lasciamo che i fatti ci scivolino addosso e vadano poi a perdersi nella routine del quotidiano.
Al di là di quello che racconta, mi sembra uno strumento di valorizzazione del territorio Valsesiano.
(Marta Dellavedova)
Anche se non sempre appare evidente, esiste un filo conduttore che riesce a mischiare storie di verità mai rivelate a momenti di vera emozione per poi acquietarsi in situazioni più morbide. Sembra quasi una ricerca finalizzata a stemperare la brutalità di antichi misfatti con la presenza di altruismi forse non sempre presenti nella cultura della Valsesia.
Sono racconti certamente avvincenti che comunque sottolineano l'incertezza del sottile confine che distingue la realtà dalla fantasia.
Anonimo -