Hans Sahl ci racconta una storia significativa di un'epoca, nel passaggio tra la Germania rivoluzionaria-repubblicana e l'onda montante del movimento nazionalsocialista che si fa regime, attraverso il ritratto di un antieroe, quello dello scrittore ebreo tedesco Georg Kobbe, esiliato a New York nel 1940. È la storia di un esule deluso dalle ideologie politiche che a differenza dei suoi amici non aderisce al comunismo o al socialismo e per il quale l'esilio diventa uno stile di vita spirituale. Una delle testimonianze più importanti della letteratura mitteleuropea del Novecento sul tema dell'emigrazione dalla Germania che si appresta al nazismo.
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