Dal libro: L'intera Apocalisse, di cui rammentammo qui pochi passi, fu libro fatale a Roma. Quel solo scritto apostolico fe' più guerra ai papi, che tutte le opere protestanti unite insieme. Parve d'altronde (inverisimile ma pur vero) che i papi medesimi si piacessero a fare tutto ciò, che potesse strascinare i fedeli a siffatte opinioni. Essi operarono in modo da far credere che volontariamente accogliessero in sè quei caratteri orrendi, che i papi medesimi si piacessero a fare tutto ciò, che potesse strascinare i fedeli a siffatte opinioni. Essi operarono in modo da far credere che volontariamente accogliessero in sè quei caratteri orrendi, che furono sì chiaramente preconizzati dagli apostoli di G. C. come segni sicuri da far ravvisare il delegato, e l'immagine di Lucifero. San Paolo scrisse, che quel falso profeta quell'uomo del peccato, il quale dovea venire secondo l'operazione di Satana, sederebbe nel tempio di Dio fra la pompa di segni e miracoli; ed il papa sedendosi nel tempio di Dio lo riempì d'un'esercito innumerevole di facitori di segni, e miracoli; che segue ad accrescere anche oggi le pagine del Flos Sanctorum. San Paolo scrisse, che quel messo di Satana [493] avrebbe proibito i matrimonj; e il papa condannò alla sterilità tutta la caterva de' preti, de' frati, e delle monache. San Paolo scrisse che quell'agente di Satana avrebbe comandato l'astinenza de' cibi; e il papa introdusse quaresima, vigilie, e quattro-tempi. San Paolo scrisse, ch'era d'uopo attenersi alla semplice dottrina del Verbo, e fuggire le questioni onde nascono contenzioni, e bestemmie; e il papa fe' fiorire le sue scuole di dissidiosi scolastici, che resero la teologia un campo di triboli e spine. San Paolo disse, che la confessione doveva esser pubblica; ed il papa la pose auricolare. San Paolo, fido al precetto, ed alla pratica
Anonimo -